Infortuni sportivi: come riconoscerli e come agire

postato il lunedì 18 gennaio 2021
Infortuni sportivi: come riconoscerli e come agire

Spesso in campo dilettantistico chi presta soccorso ad un atleta infortunato non è né un medico né un fisioterapista abilitato. Da questa considerazione deriva la necessità che ogni operatore sportivo sappia cosa può e deve fare in caso di bisogno. E’ inoltre importante che sappia anche cosa non deve fare perché la sua pur volenterosa opera di soccorso non risulti dannosa.

Se l’intervento di soccorso viene fatto in maniera tempestiva e corretta può essere utile, se viene fatto in maniera sbagliata può essere dannoso e pericoloso.

Vediamo un piccolo excursus sugli infortuni che possono capitare durante un allenamento o una partita:

CRAMPO MUSCOLARE  

Contrazione massimale involontaria, più o meno dolorosa, che insorge di solito quando il muscolo è stanco o poco allenato.

Cause: L’insorgenza dei crampi è associata alla fatica muscolare, per esercizi intensi o prolungati, specialmente in ambienti caldi ed umidi. Scarsa correlazione con idratazione e deficit elettrolitici. Trattamento: consiste nell’allungare i fasci muscolari (stretching passivo) per far cessare la contrazione: bisogna fare delle pressioni sul muscolo, cercando progressivamente di distenderlo, massaggiandolo sempre più in profondità. Non si deve usare il ghiaccio. Può essere utile somministrare liquidi e portare l’atleta in luoghi con temperature confortevoli.

CONTRATTURA MUSCOLARE

Non è una vera e propria lesione muscolare, ma un'alterazione del tono muscolare di natura antalgica, caratterizzato da una perdita di elasticità e non da una contrazione muscolare.

Cause: allenamenti intensi e prolungati massimale caratteristica del crampo. L'atleta che si procura una contrattura riesce solitamente a terminare la gara senza troppi fastidi. Il dolore compare dopo la gara o il giorno seguente.

Trattamento: la terapia migliore è rappresentata da: calore, massaggi, riposo e stretching. La prognosi è di 4-7 giorni (rientro in gara). Non si deve usare il ghiaccio!!

LESIONE MUSCOLARE ACUTA

Trauma diretto o brusca trazione che agisce sul muscolo in fase di contrazione, causando la rottura di un numero variabile di fibre muscolari.

A seconda del numero di fibre muscolari coinvolte, si parlerà di:

  • Stiramento/elongazione: non c’è una lesione vera e propria delle fibre muscolari, ma un'alterazione marcata e localizzata del tono muscolare; in questo caso, all'interno del muscolo si può apprezzare un ben definito "cordone” doloroso e anche il soggetto, a differenza della contrattura, sa individuare bene la zona dolorosa.
  • Distrazione/strappo: si dividono in I, II o III grado in relazione all’entità della lesione muscolare
  • Rottura muscolare: vera e propria lesione muscolare che coinvolge gran parte delle fibre, con evidente stravaso ematico e impossibilità di movimento.

Cause: Diversi fattori contribuiscono all’ insorgenza di lesioni muscolari

  • Il muscolo è stato sottoposto ad una preparazione inadeguata o non è stato riscaldato sufficientemente nel pre-gara.
  • Il muscolo è indebolito da una precedente lesione non ben trattata o che ha causato esiti cicatriziali che ne hanno ridotto l'elasticità.
  • Il muscolo è stato affaticato eccessivamente da un iper-allenamento.
  • E' presente una eccessiva tensione muscolare, legata sia a fattori fisiologici che psicologici (significativo è il fatto che statisticamente si verificano più lesioni in gara che in allenamento).
  • L'elasticità del muscolo è ridotta da una temperatura eccessivamente bassa
  • L'attrezzatura utilizzata non è stata scelta correttamente.

Sintomi: eventuali zone di avvallamento muscolare sono apprezzabili solo nel caso di lesioni di una certa importanza e sono messe maggiormente in evidenza dalla contrazione del muscolo medesimo. Il dolore viene esacerbato dai movimenti di contrazione attiva contro resistenza.

Trattamento: riposo, crioterapia, antiflogistici, miorilassanti.

LESIONE TENDINEA

Lesione traumatica parziale o totale delle fibre tendinee.

Sintomi: improvviso "schiocco” seguito da dolore acuto, tumefazione e successiva ecchimosi, incapacità a svolgere quei movimenti che richiedono l'integrità del tendine leso e del suo muscolo.

Cause: distensione violenta provocata da energica contrazione muscolare.

Intervento: riposo, borsa del ghiaccio, mantenere l’arto in scarico, immobilizzazione immediata, ospedalizzazione per valutazione.

CONTUSIONI

E’ provocata da un trauma che non causa una rottura della pelle, provoca solo una lesione delle parti molli sottostanti.

Causa: Urto diretto di una parte del corpo contro una superficie rigida (terreno – avversari).

Anche se l’aspetto esterno della cute rimane integro, nello strato subito sottostante può esserci la rottura di piccoli capillari con conseguente modesto stravaso emorragico. La raccolta di sangue può rimanere circoscritta o infiltrare i tessuti circostanti.

Se la cute viene lesionata possiamo avere una “Abrasione, Escoriazione, Ferita”.

Trattamento: A seconda della gravità, si consiglia: crioterapia e valutazione medica.

DISTORSIONI

Avviene quando i movimenti articolari vengono sollecitati oltre i limiti fisiologici e possono avere danni sulle strutture legamentose o capsulari senza perdita dei rapporti tra i capi articolari.

Sintomi: Dolore intenso, tumefazione, impotenza funzionale.

Possiamo avere distorsioni lievi, moderati o gravi a seconda di quante fibre legamentose sono coinvolte.

Trattamento: bisogna tutelare l’articolazione colpita e mantenerla in posizione corretta, oltre ad assumere antinfiammatori ed antidolorifici, locali o per via generale.

E’ importante valutare, nei limiti del possibile, i segni di instabilità. In ogni caso va applicato il ghiaccio e va evitato il carico.

LUSSAZIONI

La lussazione completa di un’articolazione maggiore è un evento grave, spesso contrassegnato da lesioni associate dei legamenti, dei capi articolari (fratture da lussazioni), delle strutture nervose e vascolari vicine all’articolazione. Praticamente i capi articolari vengono allontanati fino ad uscire dalla loro sede anatomica e il soggetto presenta una marcata deformità articolare, dolore e impossibilità a svolgere i movimenti.

Trattamento: In ogni caso va applicato il ghiaccio e va evitato il carico. E’ utile contenere l’arto nella posizione di difesa, di solito già assunta spontaneamente. Non cercare mai, in nessun caso e per nessuna articolazione, di ridurre da soli una lussazione: andrà fatto in ospedale, eventualmente dopo aver fatto le radiografie del caso.

COSA FARE IN CASO DI INFORTUNI:

Quello che si consiglia di fare, soprattutto se chi va a fornire il primo soccorso non è del personale sanitario, è questo:

  • Allontanare il giocatore dal campo.
  • Sincerarsi delle condizioni del giocatore (stato confusionale, perdita di coscienza, parametri vitali).
  • Stabilizzare e applicare un bendaggio leggermente compressivo sulla zona interessata (se è possibile e se ben tollerato dal giocatore).
  • Applicare ghiaccio sulla zona infortunata.
  • Mettere l’arto coinvolto in scarico.
  • Suggerire una valutazione dal medico o dal fisioterapista di riferimento.
  • FIsioterapia Beneforti
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