Dolore Sacroiliaco e terapia manuale osteopatica

postato il lunedì 20 luglio 2020
Dolore Sacroiliaco e terapia manuale osteopatica

L’articolazione sacroiliaca è l’articolazione tra osso sacro e ileo, quindi è il punto di passaggio tra colonna vertebrale e bacino. La principale funzione dell’articolazione sacroiliaca (SI) è quella di trasferire le forze meccaniche dal tronco agli arti inferiori e viceversa.

L’articolazione sacroiliaca è una diartrosi le cui superfici articolari sono a forma di orecchio, e contengono creste e depressioni irregolari. La sua superficie sacrale concava è coperta da una spessa cartilagine ialina mentre la superficie iliaca convessa è rivestita da una fibrocartilagine sottile.

Il sacro e l’ileo sono stabilizzati da potenti legamenti posteriori, interossei e anteriori. Molto importanti sono quelli posteriori, in particolare il legamento sacrotuberoso (estensione fasciale del bicipite femorale) e sacrospinoso (collegamento con la fascia endopelvica).

I legamenti sacroiliaci nelle donne sono meno rigidi rispetto agli uomini, in modo da consentire la mobilità necessaria per il parto. La superficie dell’articolazione è liscia nei giovani e diviene irregolare nel tempo e il movimento si riduce con l’età.

L’articolazione sacroiliaca è stabilizzata anche da muscoli, che influiscono sulla sua mobilità. I più importanti sono il muscolo ileopsoas, il muscolo piriforme, i muscoli del pavimento pelvico, il quadrato dei lombi, il grande gluteo e i paravertebrali.

L’articolazione sacroiliaca normale prevede un movimento di piccola entità di pochi gradi di rotazione e un paio di millimetri di traslazione. In realtà ileo e sacro si muovono reciprocamente ma su assi diversi e la biomeccanica è piuttosto complessa.

La mobilità del bacino e del sacro è influenzata anche da catene muscolari ascendenti e discendenti, come i muscoli di coscia e gamba, i muscoli paravertebrali e la parete addominale.

SINTOMI

La sintomatologia compare spesso in seguito a movimenti scorretti della colonna, come sollevare un peso da terra o fare lavori manuali pesanti.

Ne sono esempi il sollevamento di uno scatolone, un trasloco, un lavoro in giardino. Anche un gesto sportivo rapido può scatenare i sintomi.

Il dolore è inizialmente intenso abbastanza localizzato in zona sacroiliaca, solitamente posteriore, con irradiazioni in zona glutea e verso la coscia. A volte il dolore può simulare una sintomatologia sciatalgica.

Dopo i primi giorni tende ad attenuarsi, diventando più sordo e meno intenso e a migliorare con il movimento, quindi a caldo. Movimenti bruschi o sovraccarichi possono accentuarlo nuovamente.

 

CAUSE

Le cause sono molteplici ma spesso c’è uno squilibrio del bacino e un’alterazione posturale alla base. Riassumo le cause più frequenti:

  1. traumi e cadute
  2. sovraccarichi funzionali
  3. squilibri posturali
  4. disfunzioni del pavimento pelvico
  5. disfunzioni viscerali
  6. posture viziate
  7. artrosi
  8. patologie reumatiche
  9. infezioni

 

DIAGNOSI

Il medico di famiglia è solitamente il primo a cui il paziente si rivolge. Il primo approccio terapeutico prevede la farmacoterapia con FANS. Una radiografia del bacino in carico, può essere utile ad escludere fratture o artrosi.

Lo specialista in ortopedia è sicuramente in grado di fare una diagnosi più accurata, arricchita da test clinici per diagnosi differenziale con problematiche di colonna lombare o dell’articolazione dell’anca.

Il fisioterapista specializzato in terapia manuale osteopatica è in grado di valutare in modo scrupoloso i segni ed i sintomi del paziente, inserendoli in un ragionamento clinico considerando la globalità del corpo. Esiste un gruppo di test da eseguire, che permette di impostare un intervento manuale efficace.

TRATTAMENTO MANUALE E RIEDUCAZIONE

L’approccio manuale può veramente fare la differenza in un’articolazione che spesso viene considerata poco dal punto di vista funzionale. 

La terapia manuale prevede il trattamento di colonna vertebrale e bacino con tecniche dirette a muscoli, legamenti e altri tessuti molli, al fine di ridurre la tensione ed equilibrare la componente fasciale.

Vengono usate anche manipolazioni e tecniche articolari dirette.

Spesso vengono trattate anche le articolazioni periferiche come anca, ginocchio, caviglia e piede.

In alcuni casi sarà necessario trattare manualmente anche le strutture viscerali connesse anatomicamente con la sacroiliaca, come il cieco, il sigma o i legamenti di utero e ovaio.

Il lavoro manuale viene sempre integrato con esercizi posturali da eseguire prima con il fisioterapista e successivamente a domicilio. L’obiettivo è mantenere le correzioni manuali e dare al paziente uno strumento per gestire i benefici ottenuti.

 

Di seguito alcune tecniche manuali (foto scattate prima del 10/03/2020):

TRATTAMENTO DELLA FASCIA ILIACA E DEL MUSCOLO PIRIFORME.

 

MANIPOLAZIONE DI UN OSSO ILIACO IN ROTAZIONE POSTERIORE.

 

TECNICA DI CORREZIONE DI UNA TORSIONE SACRALE DS-SN.

 

Inibizione legamento sacrospinoso.

 

ESERCIZI DI AUTOTRATTAMENTO DEL MUSCOLO ILEOPSOAS E PIRIFORME.

 

 

GIACOMO GHELARDINI

Fisioterapista specializzato in Terapia Manuale Osteopatica.

 

Sitografia

 

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