La sindrome di Osgood-Schlatter

postato il lunedì 27 luglio 2020
La sindrome di Osgood-Schlatter

Quando si parla della sindrome di Osgood-Schlatter si fa riferimento a una condizione dolorosa che colpisce la parte anteriore del ginocchio. Le caratteristiche principali di questa patologia sono che si verifica durante il periodo pre-adoloescenziale (o adolescenziale) e provoca gonfiore e indolenzimento sulla faccia anteriore della tibia, pochi centimetri sotto la rotula (dove si inserisce il tendine rotuleo).

Tecnicamente la sindrome di Osgood-Schlatter è una osteocondrosi dell'apofisi tibiale anteriore cioè  un processo infiammatorio a carico della così detta “tuberosità tibiale” ovvero la parte della tibia in cui si attacca il tendine rotuleo.

Questa malattia deve il suo nome all'ortopedico statunitense Robert Bayley Osgood e al chirurgo svizzero Carl Schlatter, che per primi l'hanno descritta, agli inizi del XX secolo, ed è tipica dei ragazzi in giovane età (più frequentemente maschi fra i 12 e i 15 anni). Il più delle volte colpisce una sola gamba, ma si può verificare anche in entrambe le gambe contemporaneamente. La malattia guarisce spontaneamente quando la formazione ossea è giunta al termine, con il cessare della crescita e grazie ai processi di calcificazione.

Durante il periodo dell’adolescenza la tuberosità tibiale è vulnerabile poiché è composta da cartilagine di accrescimento. Se il ragazzo fa un'eccessiva attività di corsa e di salto può sovraccaricare questa struttura, bisogna infatti ricordare che il tendine del quadricipite si attacca alla tuberosità tibiale e con un'attività ripetitiva può causare una trazione esagerata di questo centro di crescita e causarne così l’infiammazione.

Inoltre questa zona è molto suscettibile agli urti diretti poichè non è protetta da strutture molli ma è posizionata subito al di sotto della cute. Quindi se un adolescente fa attività sportive troppo pesanti e ripetitive (senza un adeguato periodo di riposo) può sviluppare questa sindrome con dolore e forte limitazione funzionale.

 

Segni e sintomi

  1. Dolore durante e dopo attività fisiche o a volte dopo attività minori come salire le scale.
  2. Dolore all'urto o alla palpazione della tuberosità tibiale (subito sotto il ginocchio)
  3. Potrebbe esserci gonfiore e ingrossamento di questa zona con una protuberanza visibile di circa 2 cm di diametro
  4. Nei casi più gravi anche una forte contrazione del muscolo della coscia può causare dolore ed anche lo stretching del quadricipite
  5. Una o entrambe le ginocchia possono essere colpite.
  6. Stare un ginocchio (con la tibia che tocca il pavimento risulterà impossibile per il forte dolore).

 

Valutazione e trattamento

La diagnosi della malattia di Osgood-Schlatter viene in genere fatta in base all'anamnesi, all'esame obiettivo e, talvolta si richiede un ecografia o una radiografia del ginocchio, se si sospetta un quadro più grave (per esempio un possibile distacco osseo).

 

Trattamento

  1. L'obiettivo principale del trattamento è controllare il dolore e la tensione del tendine.
  2. Nei casi più gravi, i giovani atleti potrebbero aver bisogno di sospendere del tutto l’attività sportiva, solitamente si cerca di non fermare del tutto l’atleta ma di cercare attività ed esercizi alternativi che non provochino dolore 
  3.  Il ghiaccio e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono aiutare a far diminuire dolore e gonfiore.
  4. Esistono tutori nastriformi da posizionare sul tendine rotuleo per ridurre la tensione sul inserzione ossea tibiale ma non sempre sono tollerati dal paziente.
  5. Lo stretching può essere efficace per migliorare la flessibilità dei muscoli anteriori e posteriore della coscia.
  6. Il fisioterapista può utilizzare la terapia manuale per ridurre le tensioni muscolo-tendinee che agiscono sulla tuberosità tibiale (solitamente si preferisce evitare l’utilizzo di terapie fisiche quali laser o tecar vista la giovane età dei pazienti.

 

Prevenzione degli infortuni

  1. Il riconoscimento precoce dei sintomi della malattia di Osgood-Schlatter da parte di giovani atleti, allenatori e genitori può consentire un intervento precoce per prevenire gravi infiammazioni.
  2. I giovani atleti non dovrebbero “provare a resistere” e continuare l’attività sportiva pur in presenza di dolore, al momento della iniziale comparsa del sintomo doloroso è bene fermarsi!!
  3. La miglior cosa da fare è rivolgersi al fisioterapista della squadra o al  medico di medicina dello sport che potranno decidere cosa fare, come intervenire e come educare il giovane atleta nella gestione del dolore.

 

Torna a giocare

Prima di iniziare un'attività sportiva l'atleta dovrebbe essere in grado di correre, saltare e  eseguire un singolo squat senza dolore e non avere dolore alla palpazione.

Esiste una precisa batteria di test chiamata “return to play” che serve per valutare il paziente e capire se riesce a fare i gesti sport specifici e se è pronto per tornare a giocare.
Se l'atleta prova dolore o presenta zoppia durante queste prove significa che non è ancora pronto per tornare alla attività sportiva.

 

Conclusioni

Se vostro figlio (o un vostro atleta) in età adolescenziale presenta dolore anteriore di ginocchio, limitazione di movimento, dolore alla palpazione della tuberosità tibiale non sottovalutate questo sintomo: portatelo dal medico o dal fisioterapista per una valutazione funzionale. Se varrà fatta la diagnosi di sindrome di Osgood-Schlatter dovrà eseguire un periodo di “riposo attivo” con esercizi specifici e terapia manuale. Infine, prima di farlo tornare in campo assicuratevi che venga esaminato attraverso test specifici che determinino il suo stato di forma fisica.

 

Dott Marco Beneforti

Fisioterapista sportivo specializzato in terapia manuale

 

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