Plantari: come, quando e perchè

postato il lunedì 3 agosto 2020
Plantari: come, quando e perchè

Il PLANTARE è un presidio ortopedico creato su misura per un singolo paziente e viene sviluppato e realizzato secondo le indicazioni della prescrizione medica. L’aspetto esteriore del plantare è simile a quello di una “soletta” ma il suo contenuto tecnologico è totalmente differente.

Grazie alla sua struttura il plantare può:

  1. Modificare la distribuzione delle forze sulla superficie plantare.
  2. Può aumentare la superficie di appoggio del piede.
  3. Può ammortizzare e/o scaricare alcune aree della superfice d’appoggio alleggerendo le zone di maggior pressione. 
  4. Dare stabilità e controllare alcuni movimenti del piede (per esempio la Pronazione o la  Supinazione durante la corsa).
  5. Migliorare la biomeccanica di tutto l’arto inferiore, allineando le strutture articolari e migliorando la funzionalità delle articolazioni sovrastanti (ginocchia-anca-zona lombare ecc…).

Chi confeziona il plantare deve considerare 3 fattori importanti, ovvero:

  1. Il PIEDE che utilizza il plantare,
  2. La FORMA DEL PLANTARE stesso,
  3. La SCARPA che accoglie il plantare.

Questo è un sistema fatto da 3 componenti legate tra loro in maniera indissolubile.

I plantari funzionano solo se sono complementari alla calzatura che lo accoglie e se sono fatti “ad personam” cioè su misura per quel tipo di piede.

Portare un plantare vuol dire inserirlo in una calzatura adeguata che possa farlo funzionare al meglio, basti pensare allo scarpino da calcio (stretto e molto aderente al piede) oppure alle scarpe da lavoro anti infortunistica (larghe e rigide). Diffidate da chi vi vende un plantare universale che va bene in tutte le scarpe o chi vuole vendere plantari a-specifici senza considerare la forma del vostro piede o l’utilizzo che ne dovrete fare.

Per questo vanno valutate le singole esigenze funzionali, patologiche o sportive, affinchè il plantare sia confortevole e funzionale.

Le  patologie più frequenti che possono essere trattate con i plantari sono:

  1. Piede Piatto – Pronato del bambino e dell’adulto.
  2. Piede Cavo.
  3. Alluce valgo.
  4. Metatarsalgie e Sindrome di Morton.
  5. Fasciti plantari,  tallodinie, tendiniti-tendinosi al tendine d’ Achille.
  6. Problematiche muscolo-tendinee come quelle al Tibiale Posteriore e Anteriore.

Di solito è il medico curante che fa la prima diagnosi e individua le problematiche del piede, successivamente il tecnico ortopedico (o il podologo) andrà a valutare il paziente e attraverso macchinari sofisticati confezionerà il plantare su misura per il paziente.

L’analisi del passo è un metodo per valutare le forze/pressioni di carico dei piedi sia da fermi sia in movimento. In questo modo si riesce a progettare il plantare più adatto a ogni persona.

I sistemi di ultima generazione prevedono la scansione computerizzata del piede: in questo modo si crea un modello 3D del piede che sarà la base per la progettazione del plantare.

Infine tenendo conto del numero di scarpa e della tipologia di arcata plantare, si costruisce il plantare, una sorta di suola ausiliaria per ripristinare la perfetta aderenza tra l’arco plantare e la scarpa. In questo modo si garantisce il completo appoggio del piede a terra.

A seconda poi della problematica da risolvere, si sceglie anche il materiale con cui realizzarlo. Generalmente il lattice è il materiale più utilizzato, ma anche il sughero, il carbonio e diversi materiali termo deformabili.

I metodi innovativi utilizzati per progettare e creare i plantari garantiscono un prodotto funzionale, duraturo e fatto su misura.

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